martedì 17 marzo 2015


CENTRO CULTURALE CANDIANI
Piazzale Candiani, 7 | Venezia Mestre 

presentazione catalogo
extraMOENIA project

Centro Culturale Candiani
in collaborazione con Mismomatic e Segnoperenne

a cura di

Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno


mercoledì 11 marzo 2015, ore 18.00

sala seminariale primo piano ingresso libero

ore 19.00: la presentazione si conclude con la performance di Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani

Le déjeuner sur l’herbe
con la partecipazione di
Donato Ceron | Ester Davanzo | Anastasia Moro

info
CENTRO CULTURALE CANDIANI | P.le Candiani, 7 | Venezia Mestre | 041 2386111





extraMOENIA progetto focalizzato sull’indagine e sulla documentazione del rapporto tra arte e vita, tra finzione e realtà, tra artista e spazio interno/ spazio esterno della galleria.
extraMOENIA apre la galleria alla città e la città ritrova all’interno del luogo espositivo la naturale estensione della propria identità, lasciandosi contaminare dalle forme umane e naturali che sussistono pure esterne ai circuiti artistici, in attesa di essere intercettate, esplorate ed esposte.
extraMOENIA vuole infatti instaurare scambi logici e significativi tra differenti registri culturali, quello alto dell’icona dell’arte e quello basso dell’immagine reale prima della sua trasformazione e consacrazione iconica, svuotando entrambi i linguaggi delle proprie autorefenzialità per inserirli in un percorso comunicativo fluido e spontaneo in cui differenti organismi vitali – azioni e idee - intuiscono e intercettano nuovi principi relazionali, nuovi contesti espositivi e nuove forme di convivenza.
extraMOENIA inverte i ruoli di città e galleria, ne modifica le strutture, analizza l’interspazio che nasce dalla loro sovrapposizione e dalla loro compenetrazione, ristabilendo i contatti tra il fuori e il dentro dell’arte, individuando nelle metafore delle strade, degli edifici, delle aree verdi, dei non–luoghi della cementificazione e nelle azioni degli attori di questi molteplici palcoscenici sociali e intellettuali gli spunti per una puntuale ed eterogenea documentazione della contemporaneità. 



performance
Le déjeuner sur l’herbe
Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani 
testo critico a cura di Gaetano Salerno

Giunti alla fine del progetto culturale extraMOENIA, attraverso il quale la galleria d’arte ha abbattuto idealmente le proprie mura invadendo in maniera organica la città e lasciandosene invadere (riscoprendosi parte integrante di un processo - simbiotico e biunivoco - architettonico, urbanistico e sociale), lo spazio espositivo attua l’ultima metamorfosi trasformandosi in giardino, ambiente naturale, vivo e dinamico.
Nella performance programmata per la chiusura de La Corrispondenza del Tutto e a conclusione così dell’articolata successione di eventi che hanno ospitato oltre cinquanta artisti, Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani daranno vita alla performance Le déjeuner sur l’herbe, tableau vivant ispirato allo scandaloso dipinto presentato da Édouard Manet al primo Salon des Refusés di Parigi.
Il grande proscenio naturale del bosco parigino ritratto dal pittore, anticipazione di quell’esprit nouveau che di lì a poco avrebbe metaforicamente travalicato le alte mura dell’hortus conclus come energica e rigogliosa contaminazione culturale, verrà proiettato sulla parete rimasta bianca e spoglia; gli attori daranno vita ad azioni indipendenti nella mise-en-scène ideata dagli artisti che altera i ruoli dei protagonisti del quadro ma non sminuisce – casomai amplifica - la frivola spontaneità del momento e la percezione di presenziare, nel giusto luogo e nel giusto tempo, alla più significativa rivoluzione figurativa, culturale e sociale che il linguaggio artistico, finalmente liberato dalle imposizioni schematiche della verosimiglianza, abbia mai potuto testimoniare.
Nulla, dopo la lezione di Manet, sarà più come prima.
Un’operazione concettuale, ovviamente, per sottolineare con più enfasi la funzione sociale della galleria, luogo d’incontro e di otium (nell’accezione cioè di viver al di fuori di una società corrotta) al pari dei parchi pubblici e delle grandi aree verdi che proprio nel corso e alla fine del XIX secolo, con l’affermazione della ricca borghesia industriale e in risposta alle nuove condizioni di vita esatte dalla belle époque, sorgevano nelle grandi metropoli, inserendosi armoniosamente nel tessuto urbano, poco prima dell’avvento novecentesco delle città cementificate e anonimizzate.
La visione dunque, riprendendo la metafora del giardino, di un luogo dinamico e vivo, illuminato dalla stessa luce accecante riverberata dalle increspature delle acque della Senna all’Argenteuil, aperto alle contaminazioni e alle socializzazioni, alle osmosi di pensiero, non più vittima di una clausura autoimposta nella quale l’arte (con la complicità delle gallerie) sembra essere segregata da tempo.
Una provocazione? Uno scandalo? Una visione piatta e utopica del reale? O un illuminante spunto d’innovazione? Le stesse questioni insomma suscitate da Le déjeuner sur l’herbe, quel giorno (non tanto lontano) del 1863, nei benpensanti parigini, offesi forse dalla loro immagine vecchia e stantia riflessa nello stesso specchio d’acqua dove una giovane donna, tra conversazioni piacevoli e spensierati intermezzi conviviali e noncurante dell’altrui giudizio, si rinfresca. 


Alcuni momenti della performance  Le déjeuner sur l’herbe

Ester Davanzo
un momento della performance
photo Gian Paolo Lucato

Adolfina De Stefani
un momento della performance
photo Gian Paolo Lucato

Ester Davanzo, Anastasia Moro, Donato Ceron Adolfina De Stefani
un momento della performance
photo Gian Paolo Lucato

Ester Davanzo e Donato Ceron
un momento della performance
photo Gian Paolo Lucato

il pubblico presente in sala







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