lunedì 30 maggio 2016




con il Patrocinio del Comune di Cittadella

 presenta

WHAT WE HAVE | CE QU’ON A
verso una forma utile dell’arte 

a cura di
Adolfina De Stefani
testo critico a cura di
Gaetano Salerno

inaugurazione
sabato 11 giugno 2016, ore 21

apertura mostra e orari

11 giugno - 10 luglio 2016

da martedì a domenica, ore 17.00 - 21.00

Come già accaduto con la mostra LA CORRISPONDENZA DEL TUTTO (giugno 2014, evento espositivo ispirato alle tematiche della 14^ Biennale di Architettura di Venezia), la collettiva WHAT WE HAVE | CE QU’ON A vuole gettare uno sguardo e una riflessione critica sulla 15^ Biennale di Architettura di Venezia e sulle linee guide che il curatore dell’importante appuntamento culturale, l’architetto cileno Alejandro Aravena, ha individuato e proposto per strutturare il suo progetto espositivo, riassunte nell’evocativo titolo

REPORTING FROM THE FRONT.

Prendendo spunto dal significato del titolo scelto dagli organizzatori e dalle parole del curatore dell’evento veneziano (“[...] scrutare l’orizzonte alla ricerca di nuovi ambiti di azione, affrontando temi quali la segregazione, le disuguaglianze, le periferie, l’accesso a strutture igienico-sanitarie, i disastri naturali, la carenza di alloggi, la migrazione, l’informalità, la criminalità, il traffico, lo spreco, l’inquinamento e la partecipazione delle comunità ... presentando degli esempi di sintesi delle diverse dimensioni, dove il pragmatico s’intreccia con l’esistenziale, l’attinenza con l’audacia, la creatività con il buon senso [...]”) agli artisti in mostra è stato chiesto di elaborare e visualizzare una riflessione su tematiche sociali ed etiche contemporanee e realizzare, con l’utilizzo di pochi e semplici elementi costruttivi (ciò che è in loro possesso, evitando fraseggi ridondanti o il ricorso a esecuzioni ricercate e iperboliche) e attraverso una comunicazione immediata ed efficace, una forma utile dell’arte in grado di muovere lo spettatore a riflessioni consapevoli e profonde sulla condizione attuale dell’individuo in rapporto alla collettività e alla sua complessa storia sociale odierna.
I numerosi artisti, presenti con selezionate opere pittoriche, grafiche, fotografiche, video, scultoree e installative, verranno posti in dialogo tra loro e con lo spazio espositivo per focalizzare le tematiche che la mostra vuole affrontare e originare una riflessione sui valori dell’arte come presa di coscienza e lettura sociale e culturale della contemporaneità. Gli artisti invitati sono:

Elvezia Allari, Mariano Bellarosa & Alessandra Chiesa, Alessandra Borsetti Venier, Marco Bottin, Barbara Cappello, Libera Carraro, Carlotta Castelletti, Franz Chi, Giuliana Cobalchini, Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani, Luca De Silva, Antonio Giancaterino, Roberta Gomiero, Alessio, Larocchi, Guido Lessio, Antonio Lovison, Angela Marchionni, Letizia Rostagno e Fiorella Petronici, Anastasia Moro, Andrea Rimondo, Marco Toffanello, Fausto Trevisan, Chiara Tubia, Mariagrazia Turco, Giovanni Oscar Urso, Tommaso Vassalle.

Numerosi inoltre gli appuntamenti previsti durante il periodo di apertura della mostra:

Sabato 11 giugno 2016, in occasione della serata di inaugurazione 
verranno presentate le performance

What We Have - Lingua per cinque paesi e Archeologia Corporale.

Venerdì 17 giugno 2016, alle ore 21, 
verrà proiettato il documentario 
Le mura di Sana’a di Pier Paolo Pasolini (1971), 
posto in dialogo, come spunto riflessivo, con le opere degli artisti presenti.

Venerdì 1° luglio 2016, alle ore 21, verrà proiettato il documentario Christo e Jeanne-Claude (Maysles Films Production).

WHAT WE HAVE | CE QU’ON A verso una forma utile dell’arte



Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani
 performance Archeologia Corporale | 2016
intervento site-specific - luci a led
       (sonoro a cura di Giulio Villano)
L’opera site specific, un dialogo di luci e di suoni dei due per- former ambientato nel luogo intimo e privato di una toilette pubblica, riporta l’attenzione sul luogo inteso nella sua funzione naturale; una critica nei confronti di un pensiero umano (anche artistico) imposto e condiviso passivamente che ha dapprima nascosto e poi dimenticato le reali esigenze dell’uomo, allontanato dalla sfera visiva i più primordiali bisogni in virtù di fasulli e vuoti concetti estetici e filosofici e di false strutture sociali. Al di fuori della presunta volgarità della latrina esiste un mondo forse più volgare e infrequentabile. 



WHAT WE HAVE | Lingua per cinque paesi
performance ideata da Adolfina De Stefani con la partecipazione di:
Giulia Perin Watashitachi - Anastasia Moro WHAT WE HAVE - Ludovica Bevilacqua CE QU’ON A - Maria Maercedes LO QUE TENEM - Patrizia De Marchi WAS WIR HABEN

Anastasia Moro

Fausto Trevisan

Marco Toffanello

Antonio Giancaterino

un momento dell'inaugurazione

inaugurazione

inaugurazione



Alessandra Borsetti Venier

Anastasia Moo

Angela Marchionni

Antonio Lovison

Barbara Cappello

Carlotta Castelletti

Libera Carraro

Chiara Tubia

Luca De Silva

Elvezia Allari

Franz Chi

Giovanni Oscar Urso

Guido Lessio

Letizia Rostagno

Marco Bottin

Mariano Bellarosa e Alessandra Chiesa

Giovanni Oscar Urso