Si inaugura sabato 29 aprile 2017, alle ore 18.30, presso l’Oratorio di Santa
Maria Assunta di SPINEA (VE), PARADISUM
THEATRUM – IL LENZUOLO – Percepire l’incertezza,
la volontà del credere, personale dell’artista Luca Maria Marin, a cura di Luciana
Zabarella e Adolfina De Stefani.
La mostra, visitabile fino a domenica 14 maggio 2017,
è organizzata da cittadellarte con
il patrocinio del Comune di SPINEA –
Assessorato alla Cultura.
La mostra IL LENZUOLO – Percepire l’incertezza, la
volontà del credere, secondo appuntamento del progetto PARADISUM THEATRUM presenterà
al pubblico una selezione di lavori di Luca
Maria Marin, per tracciare l’ultimo percorso di ricerca condotto
dall’artista.
Scrive
l’artista e poeta Luca Maria Marin
“Dentro
a te troverai quello che cerchi, perché l'immagine impavida del desiderio si
avvolge attorno alle nostre costole, stringendo l'anima.
Senti
il lino, assapora la fragranza della rosa, rincorri la brezza che asciuga il
sudore delle vesti, entra nel sentimento del bianco candore maturo della vita.
Mi
incammino su questa strada e sono sicuro che troverò la via, impervie e
sconnessa piena di rovi e spine incontrerò li nel mezzo del guado anche la
paura.
Paura
di vita incontrata molte volte nel passato e molte volte allontanata. Ora e la
con me
che
mi arriva addosso, non più vissuta inconsapevolmente, ora portatrice di
messaggio.
Voglio
guarire e guarirò.
Stringo
a me quel lembo gualcito, fatto di dolore, lacrime, morte e tanta vita.
In
verità vi dico, allontana il tuo cuore dalle trame dell'uomo ricco avvicina a
te il sudore del lenzuolo dal profumo di rosa aprirai il cuore alla dimensione
dell'io e del noi innamorandoti della vita.
Sono,
a questo punto del cammino, arrivato molto vicino a sentire la musica giusta e
soave del vero, potendo ora e per sempre percepire con chiarezza la vibrazione
della luce bianca che insegna.
Adesso sono qui e ovunque, trovo te e tutto il mondo nel segno di luce”.
Le opere di Marin non sono
propriamente "quadri" quanto piuttosto strutture animate di colore,
dense di inviti al dialogo a alla riflessione, sulla necessità di un recupero
della consapevolezza dell'essere.
Vi è maestra infatti dei suoi lavori,
la consapevolezza di esistere nel contesto esterno a noi, di cogliere appieno
la realtà, allontanandosi dai condizionamenti e dalle false letture della
percezione che noi abbiamo del fuori.
La sua Arte"
che filtra e prende da tutto questo per cercare di completare il suo percorso
di ricerca, prima del suo essere, poi dell'universo..." ,come
ricerca di autenticità dell'essere "persone" in un sociale da non
trascurare.
Occuparsi dei materiali di
scarto, riabilitarli a nuovo senso, che andrà ad arricchire il nostro sapere
per mezzo dell'arte, è anche un occuparsi delle idee, quelle che gravitano
nella mente e nutrono l'immaginazione, legando il passato al presente, "avanzi
delle nostre vite" da riutilizzare e ricomporre, meglio se con parole
nuove, anch'esse in cerca del loro proprio senso: una ricerca autentica quindi,
di un uomo di quest'epoca, che lo inquadra in un contesto storico ampio
ma preciso.
La tendenza dell'uomo alla
trascendenza, può insinuare un confronto tra natura e cultura, tra materia e
spirito, che facilmente porterebbe ad una forzata tendenza al moralismo, a
favore quindi dello spirituale, e di acuire cosi il dualismo del pensare, mentre
invece l'artista Luca Maria Marin riafferma la necessità di originare la
ricerca nella direzione che vuole ricondurre il pensiero ad unità, perlomeno
quanto a origine:
L'arte pittorica, e ancor
meglio la concettuale, come più sopra si diceva della scrittura, può dire se
stessa, seppure a piccoli tratteggi, briciole di discorsi, che tuttavia aprono
pagine nuove, su panorami inattesi, Dove " ...per fissare un punto, una
piccola cosa nel mare della verità, scopriamo infinite variabili"...
Il rischio allora, da un
punto di vista strettamente filosofico,(dove filosofia=qualunque attività tesa
a carpire le categorie e gli schemi del pensare), è l'eccesso, nell'aprire
ipotesi, congetture del possibile, quando non sia invece nel distribuire dubbi
al banchetto della conoscenza, che non si nutre di risposte certe...
Credo stia qui il senso
artistico, poetico, di Luca Maria Marin, nel decifrare la lettura con al stessa
meraviglia, timore forse, che sosteneva i primi filosofi, quelli degli arbori. Sana
ingenuità dello spirito, che si tramuta in composte immagini, che non sono
"quadri" ma piuttosto "strutture animiche" e non meno
a/nemiche, "corpi amici", se vogliamo giocare con il linguaggio....
che poi "tentano", e ritentano l'accattivante sfida di dare un nome
alle cose, a quello che esiste già, nel mito perduto, e anche a quel che non
esisterebbe, se non ce ne occupassimo.
Luca Maria
Marin è poeta in quanto testimone e tramite di una sensibilità senza tempo,
lucidamente partecipe e fautore del ritorno al senso di meraviglia che muove
alla conoscenza.
Vive e lavora a Santa Maria di Sala, graziosa località lungo
il graticolato Romano. Luca Maria Marin ( 1964) ha compiuto gli studi artistici
a Venezia, che è stata e rimane tuttora luogo di ispirazione e materia stessa
di molte sue composizioni. Ancora giovane intraprende l'attività di decoratore
e dipintore e ben presto la padronanza delle tecniche, la confidenza con vari
materiali, gli consentono di collaborare con architetti di prestigio. Soggiorna
all'estero, a Basilea, Zurigo, Ginevra, Vienna, Parigi, le grandi mitteleuropee
che sono preziose "maestre" di vita, per coglierne il Genius.
Nel
frattempo dipinge e sperimenta, la frequentazione dei più importanti musei e
gallerie d'Arte rappresenterà una generosa fonte di formazione che contribuisce
tuttora a cementare la sua vera identità artistica. Nel 1997 si stabilisce
vicino a Padova, dove "inizia", ad elaborare i suoi lavori e nel
2009, lo vediamo presente in mostre personali e collettive
In occasione della vernice della mostra LENZUOLO - Percepire
l’incertezza, la volontà del credere di sabato 29 aprile 2017 ore 18.30, Luca
Maria Marin sarà presente all’Oratorio di Santa Maria Assunta dove sarà
accompagnato dalle sue poetiche lette dall’artista Maria Novella dei Carraresi.
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