Andrea Rimondo
AGLI ANTIPODI DELLO SGUARDO
a cura di
Adolfina De Stefani
critica a cura di
Gaetano Salerno
inaugurazione
sabato 16 luglio 2016, ore 19
apertura mostra galleria
17 luglio - 21 agosto 2016
da martedì a domenica, ore 17 - 21; in occasione di eventi serali ore 17 - 24
CACC CENTRO ARTE CULTURA CITTADELLA
Via Borgo Padova, 170 Cittadella | Padova
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installazioni land art
7 luglio - 2 ottobre 2016
Riva IV Novembre
Giardini Pubblici Altavista
Cittadella | Padova
Si inaugura sabato 16 luglio 2016, alle ore 19, presso gli spazi espositivi del Centro Arte Cultura di
Cittadella (CACC), AGLI ANTIPODI DELLO SGUARDO, personale dell’artista ANDREA RIMONDO, a cura
di Adolfina De Stefani con la collaborazione del critico d’arte Gaetano Salerno.
L’evento, visitabile dal 17 luglio al 21 agosto 2016, è organizzato dal CACC di Cittadella con il
patrocinio del Comune di Cittadella e in collaborazione con Segnoperenne; rientra nella fitta
programmazione di eventi culturali proposti nell’ambito dell’articolato progetto WHAT we have | CE
qu’on a – Verso una forma utile dell’arte, collettiva di arte contemporanea recentemente inaugurata
in concomitanza con la 15° Biennale di Architettura di Venezia.
La mostra AGLI ANTIPODI DELLO SGUARDO presenterà una ricca selezione critica di lavori dell’artista
Andrea Rimondo; opere pittoriche di piccole, medie e grandi dimensioni (su carta e tela, tecnica
mista) e opere scultoree (legno e pietra), verranno dislocate lungo i grandi spazi espositivi del Centro
Culturale di Cittadella (e, contemporaneamente, nel progetto di LAND ART dei Giardini Pubblici
Altavista, Riva IV Novembre, Cittadella), per introdurre l’eterogenea e variegata teoria di individui
anonimi e solitari - volti e corpi - sui cui linguaggi paraverbali, sempre contenuti entro la materia, si
concentra la ricerca dell’artista, lo svelamento di emozioni sommesse, attraverso pochi ed essenziali
gesti e codici minimali, da condividere, in dialoghi silenziosi e giochi di sguardi, con il pubblico.
Andrea Rimondo nasce a Este (Pd), 1972. Vive e lavora a Villa Estense (Pd). Si diploma all’Istituto d’Arte
nel 1994. Lavora come artigiano scalpellino e restauratore di materiali lapidei. Scultore, pittore e
poeta, espone a New York, Venezia, Parigi, Bologna, Treviso. Numerose sono le sue partecipazioni a
mostre collettive in Italia. Utilizza la pietra, il marmo, il bronzo, la terracotta e il legno. Dal 2000 è titolare
della bottega artigiana Officine Creative, dove si occupa di architettura, restauro di elementi lapidei.
Nel 2006 realizza il monumento fontana per la Città di Boara Pisani. Nel 2011 realizza per la Città di Este
il Monumento in omaggio allo scrittore Mario Rigoni Stern e nel 2012 la Panchina Letteraria dal titolo
“Libro sognante”. Nel 2013 scrive la sua prima raccolta di poesie dal titolo “Fingendomi acqua”.
Scrive il critico d’arte Gaetano Salerno a proposito del lavoro dell’artista: “Un ininterrotto flusso di
pensiero che deflagra in gesti irruenti e aggressivi realizzando una produzione vastissima e sincretica
entro la quale si sommano visioni, parole, versi, atti autoritari con i quali Andrea Rimondo plasma e
modifica la materia - carta, pigmento, legno, pietra – in strutture antropomorfe che, acquisendo
autonomia vitale, invadono, alla stregua di attori di un teatro esistenziale emersi dal buio della platea,
il palcoscenico della vita nel quale l’artista s’immerge, assumendo lentamente forma e consistenza.
Una moltiplicazione esponenziale di un Io sommerso che diviene modulor di corpi e volti, ripetuti
parossisticamente fino a ricreare una sola moltitudine esistenziale, a tracciare un campionario umano
potenzialmente infinito d’individui silenti, entro il quale ogni figura urla ed esprime sommessamente la
propria solitudine pur protendendo la propria immagine che l’artista traccia all’altro da sé, ricercando
necessari rapporti biunivoci, scambi emotivi, necessarie relazioni con il pubblico.
Al centro di questa complessa e articolata ricerca artistica, declinata in disegno, pittura, scultura,
poesia, si erge la figura umana, unico e perentorio e inesausto territorio di esplorazione sul quale si
concentra così l’azione di Andrea Rimondo, condotta mediante un gesto sempre essenziale e scarno
nel limbo delle attese, abbandonata tragicamente nei confini di una pittura, di una scultura, di una
metrica sempre minimale che vuol essere discreta ma pregnante presenza, metafora di una tragica
condizione umana che uniforma e appiattisce le diversità.
I volti e i corpi si susseguono così, senza soluzione di continuità, lungo la linea temporale che scandisce
l’operazione artistica e la espande nello spazio; ogni capitolo è la gestazione e la nascita di un nuovo
stato dell’essere, la potenziale attivazione di una prossima sfera emotiva che ancora giace inespressa,
di un timido dato dell’animo che il lavoro di Andrea Rimondo, recuperato e osservato nella sua
interezza, ambisce a evidenziare, nel tentativo di creare un labirintico archivio delle individualità.
Uno scatto energico e primordiale - tra Espressionismo tedesco e Art Brut – guida ne guida la mano, sia
nello schizzare e (in)definire rapidamente con il colore i contorni e gli ovali dei volti sia nello svuotare e
sbozzare i legni grezzi e le pietre, con tagli e cancellature repentine, per incontrare il principio creatore
assoluto insito nella materia stessa, sottratta alla sua ingombrante sostanza, giungendo a forme
minimali ed essenziali, private della superficialità che maschera gli individui e impedisce all’anima di
librarsi oltre la finzione delle sue sovrastrutture.
Ciascuna figura diviene così, nell’intima e profonda definizione che non si schiude a rivelanti
espressività ma paralizza le emozioni (senza fornire appigli verbali né paraverbali), sia allegoria di uno
stato esistenziale condizionato dal dubbio e dall’incertezza, sia definizione vibrante di potenziali spunti
di umanità celata oltre le apparenze; entrati in questo percorso circolare permane un intenso gioco di
sguardi e di rimandi visivi che attesta l’altrui presenza nella percezione della propria.
Agli antipodi dello sguardo (dell’artista) esiste solo un altro sguardo, il nostro; ciascun volto e ciascun
corpo diviene così il punto di partenza e di ritorno di un dialogo elettivo, paradigmatico del messaggio
insito nell’opera d’arte che è viatico alla conoscenza, iter esplorativo visuale, esperienza ricostruttiva
del vedere e poi del guardare, del conoscere e del comprendere la realtà filtrata dal punto di vista
altrui; parafrasando le parole dell’artista, agli antipodi dello sguardo, esiste solo la scoperta”.
In occasione della serata di inaugurazione di sabato 16 luglio 2016 (inizio presentazione ore 19)
Andrea Rimondo presenterà al pubblico l’azione performativa e poetica ALTA RESISTENZA.
Dal 7 luglio e fino al 2 ottobre 2016 alcune opere scultoree dell’artista (lignee e lapidee)
resteranno installate presso i GIARDINI PUBBLICI ALTAVISTA di Riva IV Novembre (Cittadella) per
dare vita ad un progetto di LAND ART che andrà avanti durante l’intero periodo estivo e si
arricchirà di opere di nuovi artisti.
Durante il periodo di apertura della mostra (luglio - agosto) sono inoltre previsti numerosi
appuntamenti culturali:
- ogni mercoledì sera: Cineforum all’aperto - Stanley Kubrick
- venerdì 22 luglio 2016: Rap Night - Les Entendeurs
- venerdì 26 agosto 2016: Rock Night - POV CLUB | Finistere & Two Birds One Stone
SCHEDA EVENTO
Andrea Rimondo
AGLI ANTIPODI DELLO SGUARDO
a cura di
Adolfina De Stefani
critica a cura di
Gaetano Salerno
inaugurazione mostra
sabato 16 luglio 2016, ore 19
apertura e orari mostra
17 luglio - 21 agosto 2016
da martedì a domenica, ore 17 – 21 ; in occasione di eventi serali ore 17 - 24
CACC | Via Borgo Padova, 170 | Cittadella (Padova)
Adolfina De Stefani
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Gaetano Salerno
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