3D GALLERY
extraMOENIA project
elements
of architecture
in concomitanza con la 14. Mostra Internazionale di
Architettura di Venezia
presenta
Emmanuele Panzarini
NO
MORE LANDMARKS
(dialogo
con gli artisti)
a cura
di
Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno
presentazione critica a cura di Gaetano
Salerno
con la collaborazione di :
MultiMedia91 e La
Barbagianna: una casa per l'arte contemporanea
venerdì 29 agosto 2014, ore 19.00
Nuovo
appuntamento presso la 3D Gallery di
Venezia Mestre con la seconda parte
della rassegna extraMOENIA, progetto
di ricerca ideato e curato da Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno, in
collaborazione con Mismomatic, Segnoperenne, MultiMedia91 e La Barbagianna: una casa per l’arte contemporanea, focalizzato
sull’indagine e sulla documentazione del rapporto tra arte e vita, tra finzione
e realtà, tra artista e spazio interno/ spazio esterno della galleria.
extraMOENIA, dopo le sette esposizioni personali
realizzate nel periodo compreso tra dicembre 2013 e maggio 2014, ha inaugurato
nel mese di giugno una seconda fase di ricerca, per costruire un ponte ideale
con la 14^ Mostra di Architettura di
Venezia e in relazione alla quale i curatori della galleria hanno strutturato
un percorso di ricerca, da svilupparsi fino alla fine del 2014, che vedrà
protagonisti un numero consistente di artisti in dialogo tra loro e con i temi
proposti e dibattuti dall’importante appuntamento veneziano.
Il
titolo Fundamentals, scelto dal
curatore Rem
Koolhaas per l’edizione 2014 e Elements
of Architecture, rassegna ospitata presso gli spazi del Padiglione Centrale dei Giardini della Biennale, esprimono al
meglio il concept di extraMOENIA project
e lasciano intravedere, dopo lunghi anni di sperimentazioni e di ricerche
empiriche nel campo dell’abitare e
del vivere lo spazio e l’ambiente, un
ritorno ai concetti fondamentali e alle regole basilari del costruire, pratica da intendersi come
espressione logica e razionale dell’intelletto umano nella ritrovata
consapevolezza che la dimensione
urbana rappresenta l'espressione visibile della vita sociale.
Dopo
La Corrispondenza del Tutto e gli
scatti palladiani del fotografo Gian Paolo Lucato con i quali è stata
inaugurata la rassegna, il secondo appuntamento del progetto presenterà al
pubblico la ricerca NO MORE LANDMARKS
dell’artista padovano Emmanuele
Panzarini; una serie di quattro lavori fotografici incentrati sul tema del
grattacielo inteso come simbolo culturale del Ventesimo secolo e come
espressione di una conquista territoriale realizzata e demarcata da falsi
valori.
Mantenendo inalterata la formula di extraMOENIA i lavori dell’artista, ospitati presso gli spazi espositivi
della galleria dal 5 al 31 agosto 2014,
saranno posti in dialogo con un selezionato ed eterogeneo
gruppo di artisti, cresciuto nel frattempo rispetto al nucleo iniziale, invitati
dai curatori del progetto a confrontarsi, ciascuno esprimendosi con le proprie
tecniche e attraverso i propri linguaggi specifici (all’interno tuttavia di un
medesimo e unificante formato realizzativo di cm 30 x 30) sul tema della
geometria (triangolo, quadrato, cerchio) delle architetture classiche e a
riconsiderare, usando le parole del curatore dell’evento veneziano, gli elementi che dovrebbero costituire i
riferimenti per un rigenerato e attuale rapporto tra noi, la nostra civiltà e
l'architettura.
Emmanuele
Panzarini nasce Padova nel 1984. Laureato in Scienze
delle Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo e in Scienze dello Spettacolo e della Produzione
Multimediale conduce la propria ricerca artistica tra architettura e
fotografia; suoi scatti sono stati pubblicati su riviste specializzate di
fotografia come Fotografare (Italia), FotoDNG (Spagna) e su riviste di
architettura tra cui Inside Quality Design (Italia), Summa+ (Argentina), Novum
(Germania), Trama (Ecuador), eVolo (USA), Architecture+Design (India),
Architektur (Austria), Architetti (Italia), NAN (Spagna).
Con la ricerca No More Landmarks l’artista, analizzando
il tessuto urbanistico e architettonico (e, per estensione, sociale) di una
grande metropoli internazionale, s’interroga sulla persistenza di punti di riferimento all’interno di un
sistema economico capitalista sul quale si basa la nostra realtà contemporanea,
espressione di una cultura occidentale forte che sembra intravedere
nell’individualismo l’unica strategia per la conquista di obiettivi di vita
significativi. Nella crescita incontrollata di un presunto benessere diffuso
emergono però aspetti negativi sul piano relazionale quali la perdita di valori
di riferimento, l’incapacità di gestire relazioni sociali e di condividere
esperienze, la perdita diffusa di un senso etico del vivere responsabile di un’inesorabile
quanto inarrestabile allontanamento dai principi di umanità.
Scrive il critico d’arte Gaetano Salerno a proposito di No More Landmarks:
“
La quieta drammaticità di uno sguardo negato, la sostituzione di elementi
architettonici e totemici con le assenze, l’acromatismo del bianco che ritaglia
sprazzi di nullità nelle certezze inalterabili erette da strutture di cemento,
acciaio e vetro nella scacchiera del nostro territorio di riferimento, pone in
discussione l’assioma del pensiero postmodernista del progresso intellettuale
in base al quale la coscienza collettiva si forma nell’accumulo indiscriminato,
nella sovrapposizione incondizionata di saperi, generando alla lunga un horror
vacui sedato da elementi (status)simbolici
pregnanti nei quali intuire l’espressione di potenzialità condivise e la
partecipazione sociale a un progetto del quale ci sentiamo – in quanto ultimi
esponenti di una crono-biologia che ci ha formato e forgiato alla sopravvivenza
culturale della specie – protagonisti aprioristicamente vincenti. Sottrarre alla
consuetudine della nostra assuefazione a un paradigma umano appagante il
prodotto più evidente del nostro progresso scientista, attaccare
fotograficamente i simboli del presunto potere di un sistema economico e
speculativo globalizzato – qui individuati nell’Empire State Building e nelle
Twin Towers come citazioni di cattedrali della contemporaneità nel cui
verticalismo si cela l’anelito alla divinizzazione della razza umana – può
generare due aspetti antitetici ed entrambi significati dello stato di torpore
delle nostre coscienze: soccombere alla dittatura dell’immagine, la cui
indubitabilità – pur nell’iperbole provocatoria della cancellazione ritagliata
e sagomata con la quale l’artista organizza la propria azione critica e
concettuale, declina nella disperazione di un’evidente sconfitta di massa oppure,
accettata la metonimia della quale siamo divenuti estensioni, annullare lo
stereotipo progettuale che ci ha resi prigionieri e, come un architetto di
fronte ad una nuova area edificabile o un pittore di fronte ad una tabula rasa,
riprogettare metaforicamente le nostre architetture, le nostre strutture
urbane, scavando fondamenta più profonde e solchi che possano nell’ambiente
disegnare con grazia – piuttosto che incidere con rabbia - non più marchi
dell’egoismo individualista quanto piuttosto bandiere di un ritrovato senso
etico della condivisione di attimi e sensazioni”.
In dialogo con Emmanuele Panzarini i molti artisti hanno
partecipato alla selezione inviando un lavoro espressamente pensato e realizzato
per il progetto: Anonimo, Roberto Assenza, Enzo Barion, Alessandra
Borsetti Venier, Manù Brunello, Maurizio Bucca, Gloria Campriani, Gianpaolo
Canova, Libera Carraro, Donato Ceron, Antonio Ciarallo, Paolo G. Conti,
Fiorella Corsi, Carmela Corsitto, Giorgio Costantino, Luca De Silva, Adolfina
De Stefani, Maurizio Follin, Gabriella Gallo, Liibaan, Marta Luppi, Ruggero
Maggi, Giuliano Mammoli, Antonello Mantovani, Nives Marcassoli, Angela
Marchionni, Andrea Marini, Emilio Morandi, Anastasia Moro, Angelo Muriotto, Riccardo
Naletto, Antonio Panino, Edoardo Pilutti, Giampiero Poggiali Berlinghieri, Carlo
Pucci, Giancarlo Pucci, Rossella Ricci, Fulgor Silvi, Erik Strauss, Giorgio
Trinciarelli, Stefano Turrini, Daniele Valente, Angelo Ventimiglia.
A queste opere se ne uniranno altre, selezionate per i successivi
eventi relativi al progetto extraMOENIA
| elements of architecture, lunga rassegna che idealmente seguirà gli
sviluppi delle Biennale di Architettura di Venezia e costituirà l’asse portante
del percorso di ricerca della galleria nella seconda parte del 2014, attraverso
una fitta programmazione scandita da mostre personali, collettive, incontri di
approfondimento e di studio in occasione dei quali confrontarsi, secondo lo
spirito del progetto, sul valore relazionale degli spazi artistici,
sui nuovi contesti espositivi e sulle nuove forme di convivenza tra arte e
vita.
presentazione critica venerdì 29 agosto 2014, ore 19.00
apertura mostra 05 agosto | 30 agosto 2014
martedì, mercoledì e venerdì ore 16.00 | 20.00
in altri giorni e in altri orari la galleria è visitabile su
appuntamento
contatti
+ 39 049 91 30 263
+ 39 349 86 82 155
Lo spazio
espositivo si trova nella galleria del Palazzo Donatello, vicino al Centro
Culturale Candiani
3D Gallery
Via Antonio Da Mestre, 31
30174 Venezia Mestre
CHRYSLER BUILDING
EMPIRE STATE BUILDING
BANK OF AMERICA TOWER
TIMES BUILDING
80X200 cm
lambda print
di
EMMANUELE PANZARINI
|
3D GALLERY 5 agosto 2014 |
visione d'insieme 3D GALLERY |
Alessandra Borsetti Venier |
Antonio Panino |
Donato Ceron |
ARTISTI IN DIALOGO - Visione d'insieme opere 30x30 |
Libera Carraro |
Antonio Ciarallo |
liibaan |
Visione d'insieme |
Adolfina De Stefani |
Erik Strauss |
Anonimo |
Alessandra Borsetti Venier MORGANARTBOOK - HORROR VACUI N.2 libri e bulloni metallici 2014 |
Marta Luppi SCENARIO URBANO tecnica mista 2014 |
Angelo Cortese |
Andrea Marini SPAZIO DI SOGNO tecnica mista 2014 |
Gloria Cambriani SENZA TITOLO tecnica mista su tela 2014 |
Gianpiero Poggiali Berlinghieri TEMPIETTO DELL'ARTE tecnica mista 2014 |
Stefano Turrini GEOMETRIA ORGANICA ottone saldato a stagno, reti di alluminio, acrilico 2014 |
Doria Paola SPIRALE GRIGIA olio su tela 2014 |
SCOTCHAGE 2
tecnica mista